La ricerca scientifica e le applicazioni pratiche hanno permesso di comprendere quanto l’analisi della variabilità cardiaca sia un importante indicatore del grado di resilienza fisiologica, della qualità della flessibilità comportamentale e della capacità di adattamento dell’individuo alle sfide lavorative, ambientali e sociali.
L’analisi della Variabilità della Frequenza Cardiaca permette di comprendere, in pochi minuti, lo stato di attività del Sistema Nervoso Autonomo e conoscere se vi è una iper o ipo attività, poco funzionale, di uno dei due rami e intervenire per ristabilire il corretto equilibrio.
Questa valutazione può essere effettuata mediante l’utilizzo di un qualsiasi strumento o software per il biofeedback, purché dotato di sensori di rilevazione del segnale cardiaco di buona qualità e di un processore sufficientemente potente per gestire una mole di dati minimizzando le occasioni di errore.
Quindi, in modo semplice e non invasivo è possibile aprire una finestra per l’analisi della Variabilità della Frequenza Cardiaca e scansionare l’attività cardiaca in alcuni momenti della giornata (mattino – pomeriggio – sera) e comprendere ad esempio se vi è stato il recupero da un intenso stress fisico o emotivo, ma anche se il carico di allenamento è sufficiente o eccessivo. Inoltre, è possibile comprendere quanto la persistenza di alcuni stati d’animo o il reiterarsi di alcune emozioni negative (loop emotivo) possano influire sul sistema nervoso autonomo e modificare il normale andamento della Variabilità della Frequenza Cardiaca.