Ecografia a scopo Riabilitativo

Il nuovo modo di fare fisioterapia.

L’utilizzo dell’ecografia permette di lavorare con più efficacia e sicurezza dando la possibilità di valutare meglio la condizione clinica del paziente.

L’ecografo ci permette di osservare lo stato dei tesuti e il movimento delle strutture, di dcidre quale cura sarà più indicata e di essere più preciso durante la somministraizone della terapia, individuando l’esatta zona da trattare.
Il pazienza sarà in grado di guardare la concentrazione dei suoi muscoli per svolgere un esercizio terapeutico più corretto.

La fisioterapia ecoguidata consente a noi e ai pazienti di controllare di volta in volta lo stato di guarigione e l’efficacia della riabilitazione.

I tempi di recupero saranno così più brevi per risolvere le più comuni patologie quali, ad esempio:
• tendiniti ed epicondiliti
• calcificazioni di spalla e disturbi della cuffia dei rotatori
• contratture o lesioni muscolari
• lombalgie e cervicalgie
• distorsioni e dolori articolari
• fascite plantare e spine calcaneari
• rizoartrosi e tunnel carpale

Ambito di Impiego

L’ecografia a scopo riabilitativo, è uno strumento che il fisioterapista utilizza per le procedure di valutazione funzionale (L. 251/00) per espletare le competenze proprie della professione e non comporta alcun rischio clinico per l’utente. Lo strumento ecografico non viene quindi utilizzato per fare diagnosi di patologia, ma per rendere più precise e affidabili le valutazioni della morfologia, dimensione e funzionalità delle strutture muscolari e dei tessuti molli, che vengono comunemente eseguite dal professionista tramite l’ispezione del paziente e la misurazione manuale. Una valutazione dettagliata ed affidabile permette di impostare piani di trattamento più individualizzati e fornire maggiori feedback al paziente durante l’esecuzione degli esercizi.

Utilità Clinica ed Evidenze Scientifiche

Le evidenze sui deficit nel controllo neuromuscolare nelle problematiche neuromuscoloscheletriche sono in costante aumento, ma ci sono pochi strumenti clinici per misurare questi deficit in maniera efficiente, affidabile e non invasiva. Alcuni studi hanno analizzato le potenzialità dell’utilizzo della RUSI nell’osservazione della morfologia e funzionalità di alcuni gruppi muscolari. Teyhen (2011) ha evidenziato che sono rilevabili delle differenze tra soggetti sani e patologici con LBP nello spessore dei muscoli, nell’asimmetria e nella capacità di “ispessire” il muscolo durante la contrazione (Teyhen, 2009). L’asimmetria del multifido sembra essere anche un fattore predittivo di recidiva di lombalgia fino ai tre anni successivi (Hides, 2001). Una revisione sistematica (Hebert, 2009) ha mostrato che la maggioranza degli studi di elevata qualità indicano una buona affidabilità intra ed interesaminatore (ICC > 0.90). Altri studi hanno valutato l’affidabilità nella misurazione del diametro muscolare, dimostrando una discreta affidabilità intraesaminatore per il dentato anteriore (Talbott, 2013), ottima affidabilità intra ed interesaminatore per il sovraspinoso (Schneebeli, 2014), buona affidabilità intraesaminatore per il dentato anteriore e trapezio inferiore (Day, 2013), da buona a ottima affidabilità per il multifido in soggetti giovani e adulti di età avanzata sani (Sions, 2014) e con lombalgia cronica (Sions, 2015). Sono state pubblicate delle Linee Guida e delle panoramiche sull’uso della RUSI per valutare i muscoli paraspinali, addominali e del pavimento pelvico per aiutare il fisioterapista ad impiegare questa metodologia nella propria pratica clinica (Teyhen, 2007)

Bibliografia

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